La diminuzione della visibilità dello sfruttamento femminile non significa un suo superamento, ma più semplicemente un celarsi all’evidenza concreta. L’e-trafficking rappresenta uno delle modalità principali per lo sfruttamento sessuale di donne e ragazze. Il progetto F2L – Free 2 Link” è stato finanziato dal programma Horizon2020 per combattere questo fenomeno, per supportare i professionisti a identificare precocemente le vittime di tratta e per connettere le organizzazioni che operano nei sistemi di asilo, nei programmi di integrazione e nel sostegno alle vittime della tratta delle donne in Italia, Grecia e sulle rotte europee.
Il progetto è sviluppato dalla collaborazione tra Progetto Tenda coop.soc, LABC e Fondazione per L’innovazione Sociale (IT), CWEP (PL) e DRC (GR) ed è finalizzato ai seguenti obiettivi principali:
- offrire strumenti di conoscenza aggiornata e accessibile sull’e-trafficking
- creare una piattaforma online, multilingue e multiutente sull’e-trafficking accessibile dal personale e dalle parti interessate per migliorare l’identificazione precoce delle vittime
- formare il personale in prima linea, gli attori pubblici e privati (comprese le autorità locali e le forze dell’ordine) sull’uso della piattaforma attraverso corsi in presenza e moduli di e-learning
- sensibilizzare sul fenomeno dell’e-trafficking tramite attività di disseminazione e comunicazione dedicate in Italia, Polonia e Grecia per integrare l’esperienza raccolta sull’e-trafficking con il coinvolgimento delle autorità regionali e di rappresentanti di altri paesi di destinazione dell’UE.
Focus delle attività formative saranno il reclutamento e lo sfruttamento online, l’uso del dark web, ma anche dei social media, app e siti comuni per ricattare e costringere le donne allo sfruttamento sessuale e le misure di mitigazione possibili. Il progetto si concentra sull’emersione precoce di casi di tratta o tentata tratta e sullo sviluppo di misure preventive aggiornate, invece della protezione post-sfruttamento. Il risultato è un’assistenza rafforzata alle vittime nei contesti di accoglienza e una comunità di internazionale competente supportata da strumenti e formazione dedicati.
Per avere maggiori informazioni, segui l’andamento del progetto registrandoti e sulla sezione dedicata del nostro sito, sul sito del progetto o sui canali social dedicati su facebook e linkedin.
“L’invisibilità di un problema non indica mai la sua risoluzione, più semplicemente ci dice che sta usando canali comunicativi che vengono ignorati più o meno consapevolmente. Per questo è sostanziale che gli operatori, che lavorano a vario titolo nel mondo della cura alla persona, siano in grado di riconoscere i segnali dello sfruttamento il più precocemente possibile. Di fronte alle vittime della tratta, possiamo non nasconderci e offrire uno spazio di cura e protezione consapevole, con competenze e strumenti adeguati alla sua gravità e vastità.” – Paolo Brusa