“Immaginare un linguaggio è immaginare una forma di vita”.
Questa frase di Ludwig Wittgenstein ha ispirato il capitolo della Guida “Comprensione dell’apprendimento partecipativo e digitale”, che ora pubblichiamo anche in italiano in download gratuito. I fili conduttori della guida sono il Digital Storytelling e l’Educazione partecipativa.
Un proverbio irlandese dice che “un triplice cordone non si rompe facilmente”. L’intuizione alla base del progetto DEPAL e della guida che ne è il primo prodotto concreto è che l’intreccio di questi due fili sia una potente risorsa che, propriamente integrata e sviluppata in laboratori esperienziali, origini un terzo filo che rappresenti la sintesi di un incontro. Un incontro tra le storie individuali e le dinamiche di gruppo. Un incontro tra tre dimensioni l’essere singolare, l’essere parte di una comunità e la dimensione sociale di cui ognuno è implicitamente e spesso silenziosamente portatore. Come ci ricorda Lacan nella figura del nodo Borromeo, nessuna tra le tre dimensioni di immaginario, simbolico e reale, può esistere senza le altre due. Il momento dell’incontro non ha ordine gerarchico, dal momento che ognuna delle tre dimensioni può essere centrale. Ognuno ha la sua importanza in rapporto agli altri due.
La guida ha l’obiettivo di introdurre il contesto, la teoria e la logica alla base dell’utilizzo dell’apprendimento partecipativo e del digital storytelling, offrendo a chi si occupa della cura dei singoli e dei gruppi un riferimento teorico, metodologico e pratico-esperienziale per apprendere come tradurre questo approccio per strutturare e gestire laboratori esperienziali.
Ogni capitolo della guida è stato scritto da una delle organizzazioni partner del progetto DEPAL e, di conseguenza, ogni capitolo offre una prospettiva diversa che è il risultato delle singole esperienze degli autori e dall’ambito di competenza dell’organizzazioni di riferimento. Per scelta, sono state mantenute volutamente le diversità di approccio, consapevoli che sarà il lettore a posizionarsi sui contributi che sentirà più arricchenti.
Nel 1° capitolo “Background Thinking – Apprendimento partecipativo per adulti“ Frank Naughton and Jacqui Gage di Partners Training for Transformation (Irlanda) introducono la base teorico e metodologica dell’apprendimento partecipativo, arricchendola di suggerimenti ed esempi pratici.
Il 2° capitolo “Creare spazi sicuri per il dialogo” consente nelle parole di Karen Wynne del Liverpool World Centre (UK) di esplorare un concetto antico, il dialogo, come luogo di incontro, scambio e generatività. La teoria, la metodologia e le prassi di facilitazione di un dialogo nella dimensione gruppale e di comunità sono elementi fondamentali nella costruzione esperienziale di luoghi in cui la presenza di singolarità individuali possa generare uno spazio logico condiviso in cui identità e significazioni possano incontrarsi.
Il 3° capitolo apre una parentesi sulla prospettiva di intervento specifica di un ente religioso, che, nelle parole di Matthew Thompson del Liverpool Community Spirit (UK) narrano la proposta di modelli di “Apprendimento per adulti fiducioso e olistico” ovvero attraverso precisi riferimenti legati alla dimensione fideistica.
Nel 4° capitolo “Il valore della comunicazione: ascoltare e parlare”, Frank Naughton e Jacqui Gage ci guidano alla scoperta della sottile ma sostanziale distinzione tra ascoltare, ascoltare attraverso e ascoltare per. Le loro parole e la loro esperienza ci guida attraverso alcuni componenti della comunicazione, nello specifico l’atto di parlare e di ascoltare. Per quanto riguarda il parlare, ogni persona ha preferenze di “lingua” con diversi livelli di fluidità non tanto in riferimento alle lingue nazionali, ma alla dimensione simbolica della valenza delle componenti comunicative del linguaggio: la Testa (idee), il Cuore (Emozioni) e le Mani (azione).
Nel 5° capitolo “Digital Storytelling nella conduzione di un gruppo di apprendimento”, Paolo Brusa e Angela Salvatore introducono alla pratica del Digital Storytelling e alle sue possibili applicazioni di intervento comunitario e di facilitazione dei workshop nel campo dell’apprendimento partecipativo per adulti. A partire dalla natura del linguaggio, è proposta un’esplorazione di come le parole si trasmettano dal parlante al ricevente, e soprattuto di cosa succeda nel processo. Dato che, per sua natura, il linguaggio è sempre popolato di immagini e di significazioni, un lavoro che includa sia le immagini che la struttura linguistica facilita la possibilità di sviluppare percorsi di esplorazione o di cura, durante i quali tutti i passaggi rappresentano un’opportunità progressiva per disvelare qualcosa di sè. La consapevolezza e i rimandi teorici e metodologici risultano importanti per entrare nel processo specifico del Digital Storytelling e per capire come il processo possa facilitare esperienze di circolarità reciproca tra individui, gruppi e comunità, e viceversa.
In coerenza con il nostro approccio generativo e con la prassi di essere comunità di apprendimento, la guida è in utilizzo gratuito per favorirne una condivisione collettiva.
La guida completa nella versione italiana è disponibile qui: “Comprendere l’apprendimento partecipativo e digitale: una guida per gli educatori degli adulti”
La guida è pertanto registrata con licenza Creative Commons BY-NC-ND 4.0; i termini di licenza completi e leggibili sono disponibili qui: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
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